giovedì 20 settembre 2012

Giorno 2: l'impalcatura continua...


Sono di nuovo le 4pm, i cowboys sono tornati. Lo stesso capo ma aiutanti diversi. Stavolta non mi fregano, li osservero’ come una faina, non sfuggira’ niente al mio occhio inquisitore. 
Li vedo scaricare altro materiale sul mio giardino ovviamente appena sistemato. Giu’ pali, assi di legno, scale, agganci. 

Signora, che si sposta che devo mettere la roba li. Signora, attenta alla testa che devo passare. Signora, puo’ chiudere quella porta che sta in mezzo.
Bon, ho capito l’antifona e me ne torno dentro, ma solo finche’ non cominciano a montare. 

“Signora, che posso salire sul tetto della veranda?”

“Mah, guarda e’ fatto di policarbonato, quindi plastica, non credo che ce la faccia a reggere i tuoi 90kg.”
“Mah, adesso vediamo.”
“No veramente, se metti il piede sul pannello scendi di sotto.”
“Vabbe’...”
Lo guardo insistentemente e lui desiste. Sono fiera del fatto che dopo quasi un anno di ritiro dal lavoro, possiedo ancora il tono autoritaritario e quello sguardo duro che dice, amico non ci provare. Come e’ difficile farsi ascolare, specialmente se sei una donna e per di piu’ ti immischi in faccende da maschi, come costruire una casa per esempio. Sono in casa che pondero su questa triste verita’ quando sento un cigolio e un rombo sulla mia testa. Ma guarda tu, questo cretino e’ salito sulla plastica!

Oddio vedo la curvatura sotto al piede, stavolta viene di sotto, me lo sento! Tu, mini cowboy cosa ridi???Signora non si preoccupi e’ tutto a posto, vedra’ che regge!
Finalmente, vedo il capo cowboy che scende, adesso mi sente e gli faccio passare la voglia di ridere.
“Signora! Ha visto che ha retto?”
“Si, senta...”
“Beh allora ci vediamo domani mattina, sono le 4:30pm noi andiamo via.”

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